Depressione Post Partum

 

Con il termine Depressione Post Partum si intende un disturbo depressivo non Psicotico, di lieve o moderata entità, che varia in base alla gravità e alla durata, che inizia e si estende in gravidanza o nel puerperio.

La depressione puerperale insorge più frequentemente nelle prime sei settimane successive al parto, con una sintomatologia del tutto sovrapponibile a quella dell’ episodio depressivo maggiore al di fuori del puerperio: flessione del tono dell’umore, a tratti irritabilità, angoscia, abbattimento, anedonia, sentimenti di colpa, riduzione dell’appetito, alterazioni del sonno, riduzione della capacità di concentrazione, della memoria e dell’attenzione e nelle forme più gravi, idee ricorrenti di morte (Ministero della Salute, 2013).

La depressione post partum può essere rappresentata dalla polarizzazione ideativa su problematiche inerenti il figlio, con preoccupazioni eccessive riguardo alla salute del neonato, alla capacità di nutrirlo e accudirlo, o con la sensazione di non provare sentimenti di amore nei confronti del bambino.

Sebbene il Diagnostico e Statistico per i disturbi mentali (DSM-V) indichi come l’esordio della depressione puerperale debba avvenire durante la gravidanza o entro le quattro settimane seguenti il parto, la maggior parte dei clinici includono nella depressione post partum tutti gli episodi depressivi ad insorgenza entro un anno dalla nascita del bambino. Molti studi hanno rilevato tassi di prevalenza di depressione nel primo anno post partum tra il 6.5% ed il 12.9% (Camp, 2013), tuttavia solo la metà delle donne affette dal disturbo ricerca aiuto (Bobo, 2014).

La depressione puerperale può andare incontro a remissione spontanea nell’arco di circa due mesi, ma se non trattata, in un quarto dei casi tende a persistere fino ad un anno dopo il parto e può rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di ricorrenza e cronicità del disturbo depressivo. La depressione nel post partum causa inoltre uno sviluppo inadeguato della relazione madre-figlio (Cabrera, 2015; Camp, 2013) e genera ripercussioni sullo sviluppo cognitivo e comportamentale del bambino.

Gli studi più recenti evidenziano la necessità di valutare attentamente anche le forme di lieve e di media gravità, in quanto possono creare una significativa compromissione della qualità dell’accudimento, che può costituire un fattore di rischio rilevante per lo sviluppo affettivo e cognitivo del bambino (Goodman, Gotlib, 1999).

E’importante non sottovalutare i sintomi di depressione post parto e chiedere un aiuto professionale tempestivo; l’approccio cognitivo – comportamentale accompagnato da un trattamento farmacologico quando necessario, si è rivelato utile per trattare la sintomatologia depressiva.