Ritardo Psicomotorio

 

Per sviluppo psicomotorio si intende l’insieme di acquisizioni che il bambino compie dalla nascita fino ai sei anni. Esso si esplica attraverso la stretta integrazione delle funzioni senso-percettivo-motorie, cognitive, emotivo-affettive e comunicativo-relazionali.

Si parla di ritardo psicomotorio qual’ora il bambino non segua per difetto i tempi e le tappe di sviluppo attese. L’impressione che si avverte è quella di un bambino “immaturo” rispetto agli altri bambini della sua età sotto uno o più aspetti.

Si parla di ritardo psicomotorio globale se l’immaturità è riscontrabile in tutte le funzioni (motoria, cognitiva, emotiva, comunicativa, relazionale). Si parla di ritardo psicomotorio settoriale se coinvolge solo una o alcune funzioni: (es: ritardo della funzione motoria, del linguaggio, ecc.).

Inoltre, il ritardo psicomotorio è definito semplice o primario se è dato da una situazione di immaturità evolutiva in assenza di una specifica patologia. Viene definito secondario se invece è dato da una situazione di immaturità evolutiva attribuibile alla presenza di una specifica patologia, di malattie debilitanti, di prolungate ospedalizzazioni, delle quali il ritardo psicomotorio può essere un sintomo od una conseguenza.

In ogni caso, la sua presenza non va mai sottovalutata perché può essere indice di una difficoltà dello sviluppo dovuta a cause precise, che si potranno evidenziare nei tempi successivi come condizioni patologiche. Ad esempio, i ritardi della funzione motoria possono essere i primi sintomi di problematiche quali: debilità motrice, maldestrezza, disprassia, dislateralizzazione, ecc.

Altre volte il ritardo psicomotorio, specie se globale, può essere invece l’espressione, e quindi il risultato, di esperienze e stimoli relazionali ed ambientali non adeguati (ad esempio: bambino poco stimolato o troppo “protetto”, soffocato da troppe ansie, cure od attenzioni, ecc.).

E’ evidente quindi quanto sia importante valutare ogni situazione di reale o supposto ritardo psicomotorio, al fine di poter rilevare precocemente rischi e anomalie di sviluppo ed intraprendere, se necessario, terapie ed interventi utili.

L’evoluzione del ritardo psicomotorio semplice, infatti, può essere molto positiva se il bambino viene seguito precocemente e se vengono rimosse tempestivamente le eventuali cause ambientali e relazionali. Per contro, il ritardo psicomotorio globale, se non trattato nei primi 3-4 anni, tende a trasformarsi in settoriale ed a complicarsi ulteriormente, specie per quel che riguarda le funzioni neuropsicologiche più complesse.

 

Per la valutazione psicomotoria specifica e la presa in carico la famiglia può rivolgersi allo psicomotricista.