Disturbo Oppositivo Provocatorio

 

Definizione

Il disturbo oppositivo provocatorio (DOP) si caratterizza per la presenza frequente e persistente di emozioni quali la rabbia e l’irritazione (va spesso in collera, è spesso permaloso o contrariato, è spesso adirato e risentito), comportamenti di polemica e sfida (litiga spesso con persone che rappresentano l’autorità, sfida spesso apertamente o rifiuta di rispettare le regole, irrita deliberatamente gli altri, accusa gli altri per i propri errori).

Tali sintomi devono presentarsi nell’interagire con almeno una persona diversa da un fratello e sono, spesso, parte di modalità di interazione problematiche con gli altri.

Il disturbo oppositivo provocatorio è caratterizzato da importante difficoltà nell’autocontrollo delle proprie emozioni e dei comportamenti.

 

Diagnosi

La diagnosi di Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) si applica a bambini che esibiscono livelli di rabbia persistente ed evolutivamente inappropriata, irritabilità, comportamenti provocatori e oppositività, che causano menomazioni nell’adattamento e nella funzionalità sociale (da almeno 6 mesi).

 

Trattamento

La terapia Cognitivo-Comportamentale (di efficacia dimostrata) si centra sulle percezioni e i pensieri del bambino con disturbo oppositivo provocatorio nel fronteggiare situazioni da lui percepite come frustranti o provocatorie.

L’intervento prevede: l’insegnare al bambino a riconoscere i meccanismi che attivano la rabbia; l’apprendere nuove strategie cognitive e comportamentali di autocontrollo che aiuteranno il bambino a fronteggiare e gestire le situazioni che gli provocano rabbia; l’allenamento alle nuove abilità apprese.

Affinché il trattamento del disturbo oppositivo provocatorio sia efficace è importante non dimenticare l’intervento con i genitori che prevede: acquisizione di consapevolezza del problema, riconoscere ed interrompere i circoli viziosi che lo mantengono e lo rafforzano; apprendimento di tecniche comportamentali finalizzate alla creazione di un ambiente familiare affettivamente stabile e coerente.